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Il progetto SANDS
Meno costi e più servizio? La filiale italiana di una multinazionale li sta ottenendo, grazie alla riprogettazione della sua rete distributiva


13 Dicembre 2010

Solvay è una multinazionale chimica e farmaceutica con quartier generale a Bruxelles, che offre una produzione molto diversificata, destinata all’impiego in molti settori industriali e al consumo diretto. Una delle tipologie principali è rappresentata dai prodotti sodici per vetrerie.
Giorgio Barsacchi, di Solvay Chimica Italia, ha partecipato al convegno “La Logistica e il Vetro” recentemente organizzato dall’Associazione Tecnici Italiani del Vetro, a Parma. Nel suo intervento ha descritto il progetto SANDS (Soda Ash Distribution System), in fase di attuazione, che sta rivoluzionando la logistica del carbonato di soda in Solvay.
Il piano riguarda le modalità di trasporto utilizzate per trasferire il prodotto dallo stabilimento di Rosignano (LI), ai clienti localizzati in tutta Italia.

Gli obiettivi erano essenzialmente:
– la riduzione dei costi di trasporto su gomma;
– la riduzione delle emissioni legate al traffico stradale;
– l’innalzamento del livello di servizio al cliente.
Gli studi di fattibilità, da parte di GEA e dalla sezione Cargo Chemical di Trenitalia, sono iniziati nel 2002 e proseguiti fino a giugno 2003. Successivamente è stato lanciato il programma SANDS, per la realizzazione del programma.

Fino ad oggi la distribuzione è stata effettuata interamente tramite automezzi.
Il progetto prevede invece due modalità:
– esclusivamente ferrovia, per i clienti che dispongono di un raccordo ferroviario;
– sistema intermodale ferrovia-strada per coloro che possono ricevere solo mezzi stradali.
Nel primo caso, sono previsti dei treni blocco con cadenza settimanale o plurisettimanale, composti da carri ferroviari dedicati (ferrosilos), della portata di 60ton e scaricabili a pressione.
Per il servizio intermodale, saranno individuati degli hub, centri intermodali situati a non più di 80km dai clienti, dove avverrà il passaggio della merce dai carri ferroviari agli automezzi. Per quanto riguarda le unità di carico, sono stati appositamente ideati e realizzati dei container da 30 ft, in grado di scaricare la merce sia a gravità che a pressione. Gli hub saranno utilizzati anche per il deposito di un certo numero di container, che costituiranno una minima scorta di sicurezza. Inoltre è stato progettato un sistema gestionale per il coordinamento delle due fasi (ferroviaria e stradale).

Nel 2004 è iniziata la fase attuativa del progetto: Pisa, Bussi e Rovigo sono già servite; entro la fine dell’anno dovrebbero esserlo anche Marghera e Bari.
Solvay prevede di trasferire dalla gomma al ferro 350.000ton/anno di carbonato di sodio e stima di eliminare dalla strada circa 10.000.000km/anno, calcolando anche i ritorni “a vuoto”.
Il trasporto su rotaia si è rivelato più affidabile e puntuale di quello su gomma. Sommato all’effetto della creazione di scorte negli hub, permetterà di garantire un servizio al cliente di livello superiore. Anche la programmazione nello stabilimento di produzione beneficerà dei mini-stock che si creeranno a valle.
Il progetto SANDS si presta ad essere applicato anche per altre tipologie di prodotti. Se questo si verificasse, potrebbero crearsi sinergie ed economie.

Si può affermare che gli obiettivi prefissati potranno essere pienamente raggiunti.
La riduzione dei costi e l’innalzamento del livello di servizio sono due esigenze contrapposte e spesso è portati a pensare che siano pressoché incompatibili: SANDS dimostra come sia possibile conciliarle e, nel contempo, tutelare l’ambiente.





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