Outsourcing

Aerogargo: 800 milioni di multa per cartello sui prezzi

12 novembre 2010
La Commissione Europea ha sanzionato 11 compagnie aeree europee per un valore complessivo di circa 800 milioni di euro per un «patto di cartello sui prezzi del servizio» nel mercato dei voli cargo.

«È deplorevole che così tante grandi compagnie aeree abbiano coordinato i loro prezzi a danno delle imprese e dei consumatori europei», ha dichiarato il Commissario europeo alla concorrenza Joaquin Almunia.
Le compagnie multate sono Air Canada, Air France-Klm, British Airways, Cathay Pacific, Cargolux, Japan Airlines, Lan Chile, Martinair, Sas, Singapore Airlines e Quantas.

Secondo quanto appurato nel corso delle indagini, gli 11 carrier aerei hanno coordinato le loro azioni nel fissare e applicare i cosiddetti «fuel and safety surcharge», ossia le sovrattasse per il carburante e per la sicurezza, nel periodo da dicembre 1999 a febbraio 2006.

La sanzione più pesante, 310 milioni di euro, è stata comminata ad Air France-Klm ai quali si aggiungono altri 29,5 milioni di euro per la controllata Martinair.
Un vero salasso che il gruppo franco-olandese ha definito «sproporzionato», annunciando di voler «presentare ricorso contro la decisione al tribunale dell’Unione europea».

A seguire, la British Airways che dovrà versare 104 milioni, la Sas multata per 70,2 milioni, e la lussemburghese Cargolux per 79,9 milioni.
Le compagnie aeree extraeuropee sanzionate sono le asiatiche Singapore Airlines (74,8 milioni), la Cathay (57,1 milioni), la Japan Airlines (35,7 milioni).

Invece la nord americana Air Canada dovrà versare 21 milioni, mentre all’australiana Quantas e alla sud americana Lan sono andate le multe meno pesanti, si fa per dire, rispettivamente di 8,9 e 8,2 milioni di euro.
Risparmiate dalle sanzioni Lufthansa e Swiss International Air Linus per effetto della collaborazione prestata alle autorità europee per smascherare il cartello.

La Commissione europea informa, con una nota sulla vicenda, che ogni persona o impresa danneggiata dal comportamento anticoncorrenziale oggetto dell’intervento antitrust, può adire i tribunali degli Stati membri per richiedere il risarcimento del danno.

La giurisprudenza della Corte e del Regolamento 1/2003 ribadiscono che, nelle cause davanti ai tribunali nazionali, una decisione della Commissione costituisce una prova che il comportamento tenuto dai soggetti condannati era illegale.

Anche se la Commissione ha inflitto ammende alle imprese in questione, gli eventuali risarcimenti non subiranno riduzioni a causa delle sanzioni inflitte dalla Commissione.

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