Servizi e accessori per il trasporto
Confartigianato: mancano all'appello 300.000 camion
01 giugno 2010
300.000 camion non sono pochi; basterebbe immaginarli in coda in autostrada, oppure parcheggiati in un piazzale: eppure, secondo Confartigianato, sono invisibili.
Si tratta di automezzi regolarmente iscritti al Pubblico registro automobilistico, che non compaiono né negli appositi elenchi dei veicoli autorizzati al conto terzi né in quelli autorizzati al conto proprio: è questo lo sconcertante risultato della prima indagine conoscitiva sull'abusivismo nell'autotrasporto realizzata in Veneto dalle organizzazioni artigiane dell'autotrasporto (Confartigianato, Cna e Casartigiani) e che è nata da una puntuale analisi incrociata dei dati disponibili presso le istituzioni a vario titolo coinvolte nella disciplina del settore.
«Eravamo partiti da una constatazione, quella che tutti noi autotrasportatori in conto terzi, facciamo giornalmente — spiega Danilo Vendrame, presidente di Confartigianato Trasporti Veneto — e cioè che ci sono veicoli con la licenza di conto proprio che effettuano abusivamente il trasporto conto terzi.
Un fenomeno che c'è sempre stato ma che in un momento di crisi è ancora più intollerabile per quegli autotrasportatori, e sono la grandissima maggioranza, che rispettano le regole».
«Siamo partiti con l'idea di fare una fotografia del settore e siamo rimasti veramente sorpresi dai dati che abbiamo trovato.
Dati certo da interpretare — continua Vendrame — ma talmente macroscopici che è evidente che qualcosa non torni, perché al Pra sono iscritti 497.702 camion, mentre negli elenchi provinciali quelli registrati come conto terzi sono 68.760, quelli del conto proprio 113.701: ne mancano all'appello 315.241, una differenza non proprio banale. Ci chiediamo: e questi?»
Danilo Giacomazzi, curatore della ricerca, spiega: «Non ci volevo credere, ho verificato decine di volte i dati, chiesto lumi al Pra, controllato gli elenchi, passato al setaccio le Camere di Commercio, ma il risultato è questo, e francamente nessuno me lo ha saputo spiegare.
Anche se togliamo camion magari demoliti o trasferiti in altre Regioni e non cancellati al Pra, anche se ammettiamo una quota di errori, anche se una parte magari è in capo a imprese regolarmente attive, rimane un numero di veicoli francamente non spiegabile.
E siccome uno non si compra un camion per andare a comprare il gelato, il dubbio che ci sia un abusivismo più significativo di quel che sembra è forte».
«I controlli della Polizia stradale ci sono - spiega Angiolina Mignolli Semenzin - presidente della Cna Fita del Veneto, ma si concentrano sulla sicurezza stradale.
Noi chiediamo che ci sia più attenzione anche per come e a che titolo i veicoli trasportano la merce, coinvolgendo nelle verifiche magari i committenti della spedizione stessa.
Anche perché in alcuni settori come quello dell'agricoltura e delle costruzioni questo fenomeno è più diffuso».