Outsourcing

Il futuro delle dogane europee: aggiornamento del Codice Doganale dell'UE

21 agosto 2023
Il 2023 segna una tappa storica per l'Unione Europea: la Commissione ha svelato un insieme di proposte volte a reinventare il Codice Doganale dell’Unione (CDU), come stabilito dal regolamento UE 952/2016.
Si tratta di una riforma che non si vedeva dal 1968, anno di istituzione dell'Unione Doganale, e che punta a rendere il settore doganale più in linea con l'era digitale e green, rafforzando il mercato unico europeo in termini di sicurezza e competitività.


Novità significative per gli operatori del settore



Le innovazioni principali coinvolgono svariati aspetti della gestione doganale.
Una delle figure centrali sarà il "trust and check trader", un’evoluzione dell'AEO (Operatore Economico Autorizzato), che usufruirà di maggiori vantaggi e semplificazioni.
Al centro delle trasformazioni vi sarà anche l'istituzione del "EU Customs Data Hub", un hub di dati doganali che fornirà una serie di servizi elettronici avanzati, facilitando la raccolta, il trattamento e lo scambio di informazioni cruciali per l'attuazione della legislazione doganale.
Con la nuova riforma, si punta a superare le dichiarazioni doganali tradizionali, spostandosi verso una gestione informatizzata e digitalizzata dei dati.
Il fine è semplificare e razionalizzare gli obblighi dichiarativi nei confronti dell’Autorità doganale.
Questa transizione implica anche la creazione di una Amministrazione europea unificata, che sarà in grado di gestire i dati lungo tutto il percorso del prodotto, dalla produzione alla fase logistica, inclusi tutti gli aspetti fiscali.


L'Autorità Doganale Europea: una novità cruciale



L'Autorità Doganale Europea, al centro di questa trasformazione, sarà responsabile di assicurare che le istituzioni doganali dei vari Stati membri applichino correttamente le norme comunitarie, notificando le necessarie raccomandazioni di controllo.
Questa nuova entità avrà il compito di gestire i rischi di frodi doganali a livello europeo, individuando i prodotti e gli operatori economici da sottoporre a controlli.

Il nuovo scenario previsto dalla riforma doganale entrerà in vigore solo a partire dal 2038.
È inevitabile che tale progetto debba confrontarsi con una realtà in continua evoluzione, e pertanto, sarà essenziale monitorare attentamente gli sviluppi futuri.

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