Lo
stoccaggio delle merci è uno degli anelli fondamentali della catena di fornitura nel
settore agroalimentare.
Questa attività, che comprende tutte le operazioni di immagazzinamento dei beni, serve a garantire la
disponibilità dei prodotti quando necessario e a migliorare le fasi di
produzione e
distribuzione. Tuttavia, considerando la deperibilità naturale di alimenti freschi, termosensibili e surgelati, è cruciale che tutte le operazioni siano condotte in condizioni di
temperatura controllata.
Questo processo richiede l'applicazione di protocolli specifici per salvaguardare la salubrità degli alimenti e assicurare che i prodotti si mantengano in perfette condizioni qualitative.
Metodologie di gestione: dal magazzino alla distribuzione delle merci
Lo
stoccaggio merci necessita di magazzini di deposito adeguati, progettati per garantire un posto giusto a ogni prodotto.
Una corretta organizzazione dell'area di stoccaggio permette infatti un posizionamento più razionale dei prodotti, consentendo un'ottimizzazione dello spazio, una sistemazione ordinata delle merci e una gestione più efficiente del
magazzino.
Esistono due metodi principali per la gestione delle scorte:
- il metodo FIFO, dove i primi beni che entrano sono i primi ad essere prelevati;
- il metodo LIFO, dove, invece, le ultime merci ad entrare hanno la priorità di uscita.
Non esiste una
soluzione univoca: la scelta dipende da variabili come il tipo di magazzino, le condizioni di mercato, i metodi di gestione degli spazi e le necessità specifiche dell'azienda.
Nell'agroalimentare, però, a prevalere è il metodo LIFO, che permette un turnover più rapido delle merci, riducendo sprechi e costi.
La sicurezza nell'immagazzinamento agroalimentare: normative e gestione delle variabili
Date le caratteristiche particolari dei prodotti alimentari, lo
stoccaggio deve essere condotto nel rispetto delle normative che regolano la corretta gestione dei beni destinati al consumo umano.
In particolare, il
settore alimentare si affida al metodo
HACCP (
Hazard Analysis Critical Control Point), un sistema volto a prevenire le inefficienze identificando e intervenendo su tutti i punti critici di controllo dove gli alimenti potrebbero essere esposti a potenziali contaminazioni.
Il protocollo
HACCP richiede una rigida pulizia del
magazzino di stoccaggio, assicurando che scaffali, corridoi e aree potenzialmente a rischio di parassiti – come finestre o zone di ingresso – mantengano standard igienici elevati.
I prodotti utilizzati per la pulizia devono essere in linea con quelli prescritti nel
manuale di autocontrollo HACCP.
Per prevenire l'ingresso di contaminanti, le finestre devono essere dotate di reti di protezione rimovibili e lavabili.
Allo stesso tempo, per limitare la condensa, è necessario che il magazzino abbia adeguati sistemi di ventilazione, in conformità con la norma
UNI 100339/1995.
Gli scaffali devono essere realizzati con materiali facilmente pulibili e tutti gli strumenti a contatto con alimenti deperibili devono essere puliti regolarmente.
È essenziale un controllo costante della scadenza dei prodotti e della loro integrità al momento dell’ingresso.
Oltre l'immagazzinamento: come gestire l’efficienza della catena di fornitura
Un'efficiente
gestione dello stoccaggio può influenzare l'efficienza dell'intera supply chain dell'agroalimentare.
Pertanto, è fondamentale adottare strategie specifiche che tengano conto di tutte le variabili rilevanti.
Una perfetta coordinazione tra i volumi di produzione, la disponibilità della fornitura, la deperibilità dei prodotti e le esigenze specifiche dei clienti permette di strutturare una fase di stoccaggio all'avanguardia e funzionale, capace di ridurre errori, inefficienze e, soprattutto, limitare i costi.
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