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La rivoluzione digitale nella supply chain: il futuro della logistica secondo Anitec-Assinform
La trasformazione digitale alla base del nuovo panorama logistico italiano. Scopri le ultime tendenze nella logistica italiana e come la digitalizzazione sta guidando l'innovazione e la trasformazione della supply chain, secondo il rapporto annuale di Anitec-Assinform


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La rivoluzione digitale nella supply chain: il futuro della logistica secondo Anitec-Assinform

11 Luglio 2023

La trasformazione digitale sta rivoluzionando la supply chain.
Nuovi principi guida come la regionalizzazione, il multi-sourcing e l’adozione del modello Amazon nel Btob emergono come vincenti nel panorama logistico italiano, secondo un recente confronto presso Anitec-Assinform.
Queste tendenze emergenti, che la pandemia e gli eventi in Ucraina hanno accelerato, sono ormai radicate e necessarie per mantenere la competitività.
Infatti, accelerare la digitalizzazione è diventato indispensabile.
Queste alcune delle conclusioni emerse dal dibattito “La digitalizzazione della supply chain: la sfida per una nuova competitività“, evento di punta della presentazione del 54° Rapporto Annuale sul mercato Ict “Il Digitale in Italia 2023“, promosso da Anitec-Assinform, associazione di riferimento per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione in Italia.
Alessandro Manzo di Kpmg ha delineato il futuro delle supply chain globali, mentre Maurizio Marchesini di Confindustria ha evidenziato la resilienza del modello produttivo italiano, la cui flessibilità lo rende resistente nonostante il suo stadio iniziale di digitalizzazione.
La discussione si è arricchita grazie alla testimonianza di leader di settori chiave dell’economia italiana.
TetraPak nel campo del packaging, Iveco Group nel settore automotive, Molteni Farmaceutici nel pharma e Carpisa nel fashion, hanno condiviso le loro esperienze di trasformazione digitale, fornendo una panoramica stimolante delle sfide e delle opportunità presenti nel mondo della logistica.

Supply chain italiana: evoluzione e sfide del modello di filiera

Il modello di filiera, tipicamente italiano, basato su PMI unite attorno a un prodotto o a un’azienda leader, emerge come il vincitore nel nostro panorama economico, secondo Maurizio Marchesini, Vicepresidente di Confindustria.
Tuttavia, considerando la predominanza di piccole imprese nel nostro sistema, l’accesso all’innovazione, in particolare digitale, rimane una sfida.
Secondo Marchesini, in un periodo di incertezze economiche aggravate da un’inflazione indotta non da crescita di mercato, ma da speculazione, è necessario un sostegno agli investimenti, altrimenti rischiamo una recessione.
Un potenziale strumento di sostegno può essere il Piano Industria 4.0, ormai evoluto in Industria 5.0.
L’importante, secondo Marchesini, è avere un piano solido e continuativo per favorire la crescita digitale e affrontare le altre sfide, come la sostenibilità e una nuova forma di globalizzazione.
La globalizzazione ha portato a una ristrutturazione delle filiere che ha favorito il reshoring dei fornitori, un cambiamento positivo secondo Marchesini.
Tuttavia, per ottenere efficienza, l’applicazione della digitalizzazione è imprescindibile.
Un’altra sfida da affrontare è l’intelligenza artificiale, attualmente limitata al mondo accademico, ma con un enorme potenziale nel settore industriale.
Un piano di investimenti di 8-9 miliardi di euro all’anno per almeno 5 anni è necessario per non perdere il treno dell’innovazione.
Il Global Supply Chain Pressure Index (GSCPI) è un indicatore utilizzato per monitorare le pressioni sulla supply chain globale.
A partire dal 2023, l’indice mostra una diminuzione, indicando una riduzione delle interruzioni della catena di approvvigionamento.
Questo segnala una lenta ma costante ripresa dalle disruption causate dalla pandemia COVID-19 e dalla crisi russo-ucraina.

Trasformazione della catena di fornitura: l’Impatto del Digitale e dell’ESG

La progressiva trasformazione della supply chain non si è materializzata dal giorno alla notte.
Alessandro Manzo, consulente di punta di Kpmg, sottolinea che solo di recente abbiamo compreso quanto la logistica sia mutata.
All’inizio del millennio, l’efficienza produttiva era il traguardo preminente, con un focus stringente sui processi produttivi.
Tuttavia, l’orizzonte si è espanso con la globalizzazione, mettendo la logistica al centro della scena come elemento chiave per erogare servizi a livello internazionale.
Si è iniziata a considerare l’automazione della logistica come un’estensione dell’attività manifatturiera.
Nel 2015, l’ingresso di Amazon ha sconvolto il panorama.
Manzo evidenzia che l’azienda ha introdotto un modello di omnicanalità, personalizzazione e flessibilità, costringendo le aziende a ripensare il loro modello di supply chain.
Da qui è emersa la transizione da una supply chain integrata a una disaccoppiata, con la sfida di conservare l’efficienza produttiva pur enfatizzando personalizzazione e velocità, in risposta ai nuovi concorrenti, con Amazon in testa.
Non tutte le aziende sono riuscite a cavalcare questo cambiamento, subendo una perdita di competitività.
Manzo ha spiegato che, a seguito dei cambiamenti geopolitici e della pandemia, la supply chain si è evoluta diventando più regionale e territoriale, pur mantenendo un legame con i mercati globali.
La sostenibilità si è affermata, trovando diverse applicazioni nel mondo downstream.
Manzo mette in luce come stiano emergendo nuovi modelli di business come il resale e il rental.
In ambito manifatturiero, l’IoT ha generato nuovi valori.
La sostenibilità, pertanto, è passata da un obbligo normativo a elemento chiave della strategia aziendale.

Dal bosco allo scaffale: la rivoluzione verde di Tetra Pak

TetraPak, gigante del settore imballaggi alimentari, si distingue per il suo costante impegno in Ricerca e Sviluppo (R&S), investendo 350 milioni di euro ogni anno.
Oltre a fornire attrezzature per il confezionamento, la società si impegna a offrire servizi di supporto di alta qualità, contribuendo a potenziare la competitività dei clienti a livello nazionale e globale.
Il focus di TetraPak sullo sviluppo sostenibile è notevole.
Utilizzando tecnologie digitali avanzate, analisi dei dati, intelligenza artificiale e big data, la società si propone di minimizzare il suo impatto ambientale.
Il centro di R&S di TetraPak a Modena, in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia, è un fulcro di innovazione, mirando a creare soluzioni futuristiche per il packaging.
Uno degli esempi emblematici di questa innovazione è l’uso di materiali a base di carta come alternativa alle soluzioni di packaging tradizionali.
Questa nuova opzione, testata l’anno scorso con un lotto di confezioni monodose, offre una protezione comparabile agli imballaggi tradizionali, preservando la qualità e le caratteristiche degli alimenti.
La tracciabilità è un altro pilastro della strategia di TetraPak.
La società ha introdotto strumenti di tracciabilità per monitorare componenti cruciali come l’acqua e la certificazione FSC, assicurando l’origine sicura e certificata delle materie prime.
Questo impegno nella tracciabilità rafforza ulteriormente l’impegno di TetraPak per un ciclo alimentare sicuro e accessibile.
Mentre TetraPak si lancia verso il 2025 con l’ambizione di produrre su scala industriale imballaggi a base di carta, la società continua la sua lotta contro lo spreco alimentare, dimostrando che l’innovazione può coniugarsi con la qualità e la sostenibilità.

Iveco: la rivoluzione verde e digitale della supply chain

Federico Baiocco, Head of Logistics di Iveco, ha spiegato come la multinazionale, leader nel settore dei veicoli industriali, sta attraversando una fase di notevole trasformazione.
Dalla globalizzazione della sua supply chain alla gestione delle sfide presentate dalla pandemia e dalle tensioni internazionali, Iveco ha intrapreso un percorso di reshoring.
Tuttavia, l’azienda si è distanziata dall’approccio di single sourcing, optando per un modello di multi sourcing.
Per modernizzare ed ottimizzare la sua supply chain, Iveco ha individuato tre pilastri chiave: resilienza, sostenibilità ed efficienza.
La resilienza è cruciale per affrontare gli ostacoli e prepararsi a sfide future.
La sostenibilità è un imperativo, considerando l’importanza della transizione verso veicoli elettrici e più ecologici.
L’efficienza, infine, richiede investimenti mirati in risposta alle variazioni del mercato.
La digitalizzazione svolge un ruolo fondamentale in questa strategia.
Iveco sta investendo significativamente nella creazione di una torre di controllo digitale, uno strumento che permette di monitorare la sostenibilità dei fornitori, la loro capacità produttiva e i potenziali ostacoli che potrebbero influire sulla supply chain.
L’azienda utilizza strumenti digitali per mappare la logistica dei trasporti, garantendo un servizio efficiente ispirato al modello Amazon.
Inoltre, Iveco sta digitalizzando i processi interni, identificando aree di miglioramento all’interno della catena del valore.
Questa digitalizzazione consente una maggiore visibilità in tempo reale, facilitando l’adattamento dei piani produttivi in base alla disponibilità dei materiali.
Infine, Iveco sta digitalizzando i suoi prodotti, sfruttando tecnologie innovative per creare veicoli sempre più intelligenti e connessi, offrendo soluzioni avanzate ai clienti.
Questa combinazione di resilienza, sostenibilità ed efficienza promette un futuro luminoso per Iveco e il settore dei veicoli industriali nel suo complesso.

Molteni e Toscana Pharma Valley: il futuro digitale della farmaceutica italiana

Giuseppe Seghi Recli, alla guida di Molteni Farmaceutici e della Toscana Pharma Valley, sottolinea il ruolo cruciale della digitalizzazione nel settore farmaceutico.
Secondo Seghi Recli, il contratto di rete d’impresa, un accordo italiano, promuove la collaborazione tra aziende all’interno di una rete, un mezzo dinamico e flessibile che favorisce l’inclusione e l’attrazione di nuovi attori.
Nata nel 2019, questa rete è stata promossa da un’azione della regione Toscana con l’intento di favorire lo sviluppo delle aziende attive nel settore farmaceutico e dei dispositivi medici.
Da una rete di cinque aziende, è ora cresciuta a nove, con attività che si estendono su entrambi i settori.
Grazie a questo accordo, è stata creata una piattaforma logistica digitale per il settore life science. Questa piattaforma, che vedrà la luce nell’interporto di Livorno, ubicazione strategica tra il porto di Livorno e l’aeroporto di Pisa, sarà operativa nel 2024 e fungerà da piattaforma multi-provider.
L’opzione di una piattaforma digitale è stata guidata dalla necessità di rispettare i rigidi standard europei per quanto riguarda la catena del freddo e la validazione dei percorsi internazionali.
Un ruolo chiave in questo processo sarà svolto dagli algoritmi di analisi predittiva.
Questi strumenti permetteranno di ottimizzare la logistica per la sanità pubblica, migliorando la gestione delle merci e fornendo previsioni precise per prendere decisioni strategiche basate sui dati.

Prototipizzazione senza errori: la trasformazione digitale di Carpisa

Il mondo della moda sta subendo una profonda trasformazione grazie alla digitalizzazione.
Carpisa, un’azienda leader nella produzione di borse e valigeria con un fatturato di 128 milioni di euro nel 2021, ne è un esempio lampante.
Nel corso del 2020, l’azienda si è posta un interrogativo cruciale relativo al suo futuro.
Un problema di standardizzazione ha spinto Carpisa a rivedere l’intero processo di progettazione e prototipazione.
Tradizionalmente, i designer dell’azienda realizzavano i cartamodelli e i disegni manualmente o in 2D, una pratica che non garantiva la precisione necessaria per la prototipazione e che rallentava il dialogo con i fornitori.
La soluzione ha preso forma nella digitalizzazione, un processo che ha permesso a Carpisa di ridurre il numero di prototipi, accorciare i tempi di commercializzazione e incrementare la sostenibilità.
Creando progetti in 3D, l’azienda ha potuto ottenere un livello di dettaglio massimo, eliminando così le possibili interpretazioni dei fornitori.
Oltre a ciò, il passaggio al digitale ha comportato un incremento della qualità dei prodotti, poiché questi ultimi sono prodotti esattamente come progettati, senza necessità di ulteriori modifiche.
Ne deriva una maggiore sostenibilità, dovuta sia alla riduzione dell’emissione di CO2 legata alla movimentazione dei prototipi, sia all’aumento della vita del prodotto.
Il percorso di digitalizzazione di Carpisa non è stato privo di ostacoli, principalmente di natura culturale.
Francesco Costa, R&D Manager presso Carpisa, ha sottolineato come cambiare le abitudini radicate è una sfida non indifferente, così come gestire la supply chain.
Tuttavia, Carpisa ha affrontato questi ostacoli digitalizzando i propri fornitori, formandoli e implementando un sistema cloud per la condivisione dei dati.
Inoltre, l’azienda ha introdotto strumenti di realtà aumentata per visualizzare i prototipi digitali in dimensioni reali, migliorando ulteriormente il processo di progettazione.





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