I due anni di pandemia e la guerra tra Russia e Ucraina stanno mettendo a dura prova la
supply chain globale, e
Lidl per tutelare le sue linee di approvvigionamento e distribuzione ha deciso di diventare armatore.
Non è la prima realtà ad aver deciso di percorre questa strada, come lei anche
Amazon,
Ikea e
Walmart.
Al momento
Lidl ha stretto alcuni accordi con tre scali merci portuali e noleggiato tre navi, che già nei prossimi mesi diventeranno quattro.
La compagnai con cui opererà
Lidl è stata registrata con il nome
Tailwind Shipping Lines, un nome benaugurante dato che in inglese Tailwind significa ‘vento in poppa’.
Inizialmente
Lidl ha valutato di acquistare un operatore marittimo già esistente ma, in seguito a un accordo con il gruppo
Peter Döhle, colosso delle navi con sede ad Amburgo, è stata scelta la via del nolo.
La logistica ha un ruolo cruciale per l’economia globale
Diventare armatore è una scelta con grandi implicazioni che dimostra ancora una volta il ruolo cruciale della
logistica all’interno dell’
economia globale.
In quest’ottica le vie d’acqua sono viste dalle multinazionali con sempre più interesse dato che garantiscono con pochi viaggi il riempimento di interi
centri logistici.
Per quanto riguarda il
trasporto marittimo mondiale un recente rapporto di
Srm,
Banca Intesa San Paolo e
Assoporti, prevede nel 2022 un incremento del 3,4% in termini di tonnellaggio e del 2,9% per unità navale.
Degno di nota che in Italia un terzo dell’import-export avviene attraverso il
trasporto marittimo, una cifra che sale al 60% nelle regioni del sud della penisola.
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