Nonostante la pandemia e le difficolta legate alle le manifestazioni no Green Pass, arriva un’importante conferma nel
settore della logistica e trasporti per
Trieste come
primo porto ferroviario d’Italia con oltre 9mila treni manovrati nel 2021, in aumento del 15,13%.
Lo scalo ferroviario di Trieste non solo si distingue per l’
aumento del volume di traffico, con più di 55 milioni di tonnellate movimentate, ma anche in tema di sostenibilità.
Oltre il 50% dei container e il 41% dei semirimorchi in arrivo/partenza al porto di Trieste lo fanno attraverso i
servizi intermodali.
Il ruolo gateway di Trieste è in continua crescita sul bacino di mercato europeo, una dinamica trainata dall’
espansione dell’utilizzo della ferrovia degli ultimi anni.
Lo confermano i servizi intermodali sviluppati da una decina di imprese ferroviarie attive nel porto e da diversi operatori logistici, che aumentano in frequenza e in origine/destinazione quasi completamente su scala internazionale, sia per il
settore container che per i
semirimorchi.
Zeno D’Agostino, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, ha affermato: «Ringrazio i tantissimi lavoratori di Trieste e Monfalcone che hanno permesso di ottenere questi risultati in un anno particolarmente difficile. I dati ci restituiscono la fotografia di un
sistema portuale dinamico, in continua trasformazione, sempre meno dipendente dalle rinfuse liquide e sempre più green. Siamo sul binario giusto soprattutto se guardiamo ai numeri del traffico ferroviario che assumono particolare rilevanza e appaiono pienamente coerenti con le linee guida in termini di sostenibilità adottate dall’UE».
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