La pandemia da Covid-19 ha fatto riscoprire l’importanza di spostare le merci dai produttori ai mercati, questa semplice riflessione ha portato alla riscoperta del settore della logistica e dei trasporti in ottica strategica.
Questa nuova attenzione sul settore ha fatto accelerare alcune riflessioni già in atto nelle imprese: l’importanza di rinnovarsi grazie all’innovazione tecnologica e la necessità di una nuova una logica di sistema per rendere la logistica sostenibile e allo stesso tempo più efficiente.
A sottolineare l’importanza di questo cambio di passo le parole di Daniele Testi, presidente di SOS LOGistica, una realtà che raggruppa 130 fra associazioni e professionisti, che sostiene che affinché ci sia un vero cambio di passo all’interno del settore è vitale attivare una logica collaborativa tra tutte le imprese che fanno parte della supply chain, da chi produce fino ad arrivare al consumatore finale.
Perché questa rivoluzione vado a buon fine è necessario anche che ogni elemento di tutta la catena distributiva faccia la propria micro-azione e la faccia utilizzando un unico linguaggio e i medesimi valori.
Se questo accadrà, continua Daniele Testi, la sostenibilità nella logistica smetterà di essere un costo e diventerà un valore aggiunto che permetterà di essere più efficienti e innovativi.
Sempre in quest’ottica l’associazione SOS LOGistica lo scorso anno ha introdotto, per le aziende che adottano pratiche green, il protocollo per il marchio certificato di logistica sostenibile, da affiancare a quello dei prodotti sostenibili.
Questa rivoluzione green sta trasformando profondamente la logistica soprattutto dal punto di vista tecnologico e dell’innovazione, questo sta anche rendendo necessario una nuova formazione per riqualificare velocemente le professioni e avvicinare velocemente i giovani come spiega Alessandro Ferrari, direttore di Assiterminal.
Un tema chiave quello della sostenibilità che porterà a un totale ripensamento dell’intero settore.