Non si può non sapere
10 Marzo 2021
Il picking, la raccolta o selezione delle merci, è una funzione essenziale nella gestione del magazzino e nella logistica.
Rendere più efficiente questa fase è utile per abbassare il time to market e ridurre i costi del magazzino. Inoltre, il picking, siccome incide sull’ottimizzazione dell’indice di rotazione, è parte integrante del cosiddetto layout del magazzino.
Prima di addentrarci nella conoscenza delle tecnologie pensate per rendere questa operazione più efficiente bisogna partire dal presupposto che esistono diverse tipologie di picking in base al layout di magazzino, che sono di tre tipi:
Oltre al layout di magazzino influiscono sul criterio di prelievo tante altre variabili come il settore di pertinenza, la fluttuazione dello stock e la stagionalità della domanda.
Alla luce di questo si possono individuare tre tipologie di approcci al picking:
Nel caso di approccio “man-to-goods” è l’addetto al picking a muoversi nel magazzino per raggiungere le merci da prelevare, questa soluzione è adatta ad aziende con indici di rotazione con oscillazioni molto forti.
In questo modello sono assenti sistemi di picking automatizzati, il sistema si basa su scaffalature e strutture di stoccaggio tradizionali.
Nel metodo “goods-to-man” l’operatore riceve i prodotti in una postazione di picking, in questo caso è necessario il supporto di tecnologie.
Il terzo modello non è altro che un sistema misto in cui il magazzino è parzialmente automatizzato.
Per quanto riguarda le tecnologie applicate abbiamo architetture WMS che dialogano con strumenti come trasloelevatori e carrelli automatici AGV e LGV.