Un’impresa che opera nel campo della logistica innovativa deve essere sempre pronta ai cambiamenti per offrire ai suoi clienti sempre i migliori servizi.
Nell’era digitale molte aziende che operano nel settore della logistica hanno deciso di investire nel digitale per sostenere la crescita del proprio business, una scelta lungimirante che però deve tener presente che la tecnologia da sola non può rivoluzionare un settore.
Per far si che un business si evolva, cresca e migliori è necessario cambiare il modo di approcciarsi a determinati compiti.
Per aiutare le aziende a capire dove investire e su quali azioni concentrarsi Accenture ha realizzato una ricerca dal titolo “The mover becomes the shaker, from inventory to influencer”.
In questo studio sono stati coinvolti oltre 1300 executive di aziende con un fatturato superiore al milione di dollari, un modo per capire come le aziende leader stanno operando.
Bisogna infatti tener presente che esistono due tipologie di imprese: quelle leader ovvero le aziende che hanno investito nel digitale in tempo e le realtà ritardatarie, ovvero quelle che hanno investito nel digitale in un secondo momento.
Secondo lo studio di Accenture il 22% del mercato è coperto dalle aziende leader, questa supremazia è dovuta in larga parte all’adozione di tecnologie digitali.
La tecnologia è in grado trasformare un’azienda logistica in un motore di crescita per l’economia.
Le soluzioni digitali se applicate con attenzione ai processi sono in grado di fare la differenza rispetto ai tradizionali processi legati alla supply chain.
Ecco i quattro fattori, emersi dalla ricerca effettata da Accenture, per ogni azienda che aspira a diventare leader nella logistica, così come in ogni altro settore.
Le aziende che sapranno adoperarsi sviluppando innovazione saranno pronte ad occupare il ruolo di leader del settore.
Si tratta di un percorso complesso fatto di investimenti e di un’integrazione sempre più profonda tra uomo e macchina.
Questo potrà avvenire solo sfruttando al massimo i dati in possesso delle aziende e puntando su una forza lavoro in grado di interpretarli e sfruttarli al meglio.
A riprova dell’importanza dei dati possiamo vedere, come mostrato dallo studio redatto da Accenture, che l’80% delle attuali aziende leader ha investito in soluzioni di Big Data Analytics, contro il 68% delle imprese meno evolute.
I big data però sono utili solo in presenza di una workforce che ne comprenda il valore, per questo è necessario attuare processi di upskilling e reskilling puntando a dare nuove competenze ai collaboratori.
Un percorso complesso che se eseguito con attenzione è in grado di far salire in vetta al settore un’azienda virtuosa.