12 Marzo 2020

La riduzione al minino dei contatti personali ha spinto molte persone, saggiamente, a evitare i luoghi potenzialmente affollati, tra cui spiccano i supermercati, e a puntare sulla logistica per l’e-commerce.

I super store sono luoghi immensi con moltissime persone, poi la fila alla cassa è una situazione che tutti vogliono evitare.

Per questo motivo molti clienti per fare la spesa si sono affidati alle piattaforme online dei supermercati, una scelta semplice e sicura.

Queste piattaforme però hanno dimostrato fin da subito di non saper rispondere in maniere adeguata all’aumento della domanda.

Non solo i siti internet risultano in molti casi rallentati ma anche la costruzione dell’ordine nel magazzino e la consegna al cliente finale risultano in condizione di forte difficoltà.

Se l’approvvigionamento dei magazzini è al sicuro grazie a vettori puntuali lo stesso non si può dire delle consegne effettuate al cliente finale dai tanti marchi della GDO. In questo momento di difficoltà sono emersi tutti i limiti della supply chain logistica al dettaglio della GDO.

Magazzini non organizzati al meglio, difficoltà nel creare rapidamente ordini, creazioni di percorsi ottimizzati per le consegne sono alcune delle problematiche che hanno afflitto alcune delle più grandi insegne della GDO sul territorio italiano.

Anche Amazon ha dovuto ammettere le sue difficoltà, infatti a Milano il colosso di Seattle non accetta più ordini.

Esselunga sta correndo ai ripari, per alleggerire il carico del settore distributivo ha imposto sul suo store online ordini contingentati, ogni utente potrà fare un solo ordine ogni sette giorni.

Anche la spesa su Carrefour e sul sito Supermercato.24 non vanno meglio, con liste di attesa di oltre due settimane e ordini bloccati.