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Outsourcing

Come razionalizzare la logistica sanitaria

13 dicembre 2016






In breve
Sicurezza, tracciabilità dei farmaci, ma anche contrasto ai furti e razionalizzazione delle spese: queste le peculiarità dello studio Fiaso, Sifo e Assoram, con il contributo della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

Premessa
Le tematiche affrontate dallo studio in questione, sono la ricognizione sia dei modelli di logistica farmaceutica esistenti che di quelli in fase di progettazione, oltre che la rilevazione degli indirizzi regionali ai quali aziende sanitarie e ospedaliere sono chiamate a uniformarsi.

Gli obiettivi sono rendere più efficiente il sistema di gestione e distribuzione dei farmaci acquistati da aziende sanitare e ospedaliere, razionalizzando quei processi interni che ogni anno fanno perdere circa 2 miliardi di euro al Servizio sanitario nazionale (Ssn) tra medicinali scaduti da mandare al macero e apparecchiature mediche o diagnostiche acquistate magari senza tener conto di processi di riaccorpamento o di chiusura dei reparti.


Un’unica cabina di regia
Lo studio coinvolge 68 aziende sanitarie in 15 Regioni e prevede due fasi: la prima, quantitativa, basata su questionari online; la seconda, qualitativa, con interviste alle direzioni strategiche.

Hanno, inoltre, partecipato 44 aziende associate Assoram che pesano ben oltre il 70% delle quote associative, distribuite in 4 Regioni del Nord, 4 del Centro e 3 del Sud e Isole.

Con l’accordo FIASO, SIFO e ASSORAM, con il contributo della Scuola Superiore di Sant’Anna, istituiranno una “cabina di regia” che avrà il compito di rilevare le varie esperienze di logistica maturate sul territorio, per elaborare poi un modello riproducibile di gestione dei magazzini e di distribuzione, mirato al raggiungimento dei tre obiettivi di "Efficacia, Sicurezza ed Efficienza".

Lo spreco dei medicinali scaduti
Secondo recenti dati, infatti, tra medicinali scaduti e apparecchi inutilizzati vanno in fumo circa due miliardi di euro all’anno.

Risorse che potrebbero essere recuperate e destinate ad altri comparti della salute, come ad esempio le terapie innovative.
Di fronte a queste cifre, l’intento dell’indagine è, quindi, semplificare, razionalizzare, mettere in ordine i processi di approvvigionamento e distribuzione di farmaci e dispositivi, in modo da minimizzare gli sprechi.
Del resto, il monitoraggio dell’applicazione dei Livelli essenziali di assistenza mostra, nonostante i tagli, un costante miglioramento nella maggior parte delle Regioni.
La nostra attuale iniziativa si muove in questo solco, quello di economizzare tenendo sempre di mira efficacia e sicurezza.

"Abbiamo aderito a questo progetto con grande interesse e con l’obiettivo di modernizzare e rendere più funzionali le strutture delle farmacie ospedaliere anche attraverso l’introduzione di tecnologie innovative" afferma Marcello Pani, Presidente della SIFO.

"All’interno delle Aziende sanitarie, la farmacia è lo snodo principale dei processi di Logistica farmaceutica, e la nostra Società da qualche anno sta lavorando su questo tema in due direzioni principali: la ricerca e la formazione del farmacista (…) L’iniziativa costituisce una grande opportunità – commenta ASSORAM - per aprire un costruttivo dibattito con gli attori del sistema su un tema per noi centrale, in cui vantiamo una expertise consolidata in quanto attività core degli operatori associati", dice il presidente Edoardo Maria Felsani.


I tre modelli
I promotori dello studio mettono in evidenza nel panorama nazionale tre modelli gestionali di logistica molto differenziati:

  • Il primo è quello tradizionale di gestione tutta interna, ancora oggi il più diffuso che prevede la presenza di una farmacia e un magazzino all’interno dei singoli ospedali, con la stessa farmacia ospedaliera impegnata a tenere i contatti con i singoli fornitori e a rifornire i reparti.
  • Il secondo modello prevede la gestione centralizzata in un unico magazzino, nel quale una parte dell’attività può essere esternalizzata e un’altra gestita direttamente dalla struttura pubblica, che avrà poi la responsabilità di gestire e distribuire farmaci e dispositivi verso i diversi presidi ospedalieri.
  • Terzo modello è quello dell’outsourcing. La gestione e movimentazione di farmaci e presidi è affidata ad un operatore logistico esterno all’Azienda, mentre i rapporti con i fornitori restano a carico della centrale di committenza/acquisto o dei singoli ospedali.
Modelli che saranno ora passati al setaccio dallo studio che dovrebbe concludersi in sei mesi dalla data di attivazione.
Leggi anche Cold Chain: il Magazzino Unico dell’Ausl della Romagna

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