In breve
Carlo Milanoli, presidente di EURepack ci racconta il consorzio, il suo lavoro e l’impegno nella promozione dell’imballaggio riutilizzabile.
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Packaging

L’imballaggio riutilizzabile: la nuova frontiera della logistica sostenibile

29 ottobre 2016
In breve
Carlo Milanoli, presidente di EURepack ci racconta il consorzio, il suo lavoro e l’impegno nella promozione dell’imballaggio riutilizzabile.
Premessa
Alla logistica il tema della sostenibilità e dell’impatto ambientale sta molto a cuore, così come tutte quelle iniziative volte a promuovere e a diffondere prodotti e servizi ecosostenibili.

La logistica sostenibile è sempre in evoluzione e combatte per rendere trasporti e spedizioni più efficenti ma rispettosi della qualità del nostro ecosistema.
Ma non solo trasporti, l’intera supply chain ’ nel vortice ecosostenibile, e così anche il magazzino e le sue attività stanno cambiando in questo senso.
Vediamo dunque la diffusione della cultura all’imballaggio riutilizzabile da parte del consorzio EURepack.

Intervista a Carlo Milanoli, presidente di Eurepack

Come nasce EURepack e di cosa si occupa?

Il Consorzio EURepack nasce nel 2010 su iniziativa di istituzioni ed aziende operanti nella progettazione, produzione, gestione e reverse logistics dell’imballaggio riutilizzabile.
L’obiettivo del Consorzio è quello di contribuire a colmare il ritardo del sistema Italia sulla riduzione dei rifiuti da imballaggio attraverso una coerente politica di prevenzione della loro formazione.


In che modo l’imballaggio riutilizzato garantisce una maggiore efficienza logistica?

I contenitori di plastica riutilizzabili riducono sensibilmente gli effetti negativi sull’ambiente, i rifiuti alimentari e i costi della catena logistica per i produttori e i rivenditori.
Le casse hanno una struttura compatta a minimo ingombro che permette di risparmiare viaggi ai camion che le trasportano, assicurando inoltre un abbassamento dei costi di trasporto e dei tempi di consegna.
La loro ergonomia riduce inoltre la possibilità di danni ai prodotti, evitando che essi possano diventare rifiuti alimentari.
Infine la materia prima delle cassette viene re-impiegata a fine vita nella produzione di nuovi imballaggi.


La home page del sito EURepack recita: "Nulla è permanente tranne il cambiamento, il difficile è rendere semplice il cambiamento". Quali sono dunque le difficoltà che riscontrate nella vostra ‘missione’?

Il processo che porterà le cassette riutilizzabili in plastica a sostituire le casette monouso è già avviato ed irreversibile, tuttavia questo processo è rallentato da due difficoltà principali.
La prima è che le cassette in cartone possono arrivare fino a casa del consumatore finale, mentre quelle riutilizzabili, qualora ci arrivassero, richiederebbero di essere poi conferite ad un punto di raccolta.
La seconda è la forza di pressione che hanno i produttori di imballaggi monouso che evidentemente si oppongono ad una maggiore diffusione dell’imballaggio riutilizzabile.

Chi sono gli aderenti a EURepack e qual è in generale la reazione del mercato su tali temi?

EURepack ha raccolto nel tempo l’adesione di importanti realtà italiane, attrici a vario titolo sul palcoscenico dell’imballaggio riutilizzabile in plastica quali pooling (IFCO Systems, CPR System, EuroPool System, SDI, VPool), produzione (Karton, Schoeller Allibert), tecnologia (Colussi), logistica (Jolly Service), istituzioni e organizzazioni ambientaliste (Università dell’Insubria, Legambiente).
Il settore in cui l’utilizzo degli imballaggi riutilizzabili è maggiormente significativo è la grande distribuzione.
In particolare nella loro filiera ortofrutticola dove l’indice di utilizzo di questi imballaggi supera il 50%.
Il "mood" del consumatore finale è stato rilevato in un sondaggio commissionato a una società canadese di consulenza esperta nel settore del packaging.
È stato evidenziato come il 55% degli intervistati, anche in Italia, abbia espresso un maggiore gradimento verso gli imballaggi di plastica riutilizzabili, considerandoli più igienici e puliti, oltre che più gradevoli nell’aspetto.



Parlando di agroalimentare - dove la logistica deve agire secondo norme di tracciabilità dei prodotti e rintracciabilità delle merci - qual è lo sforzo di EURepack e quali difficoltà si incontrano nel promuovere il riutilizzo degli imballaggi?

Il settore agroalimentare, per la rapidità di rotazione dei prodotti, meglio si presta all’impiego di imballaggi riutilizzabili.
Lo sforzo attuale di EURepack si concentra sul tentativo di penetrare nuove filiere della grande distribuzione, come carne e pesce.
Nel contempo, nell’ambito della filiera ortofrutticola, affrontare comparti distributivi diversi dalla GDO. As es. alcuni mercati generali.

“Desaparecidos” a Macfrut. Ci racconta questa esperienza?

Con la tavola rotonda intitolata “I Desaparecidos”, EURepack ha voluto richiamare l’attenzione del comparto ortofrutticolo e dei consumatori sui benefici degli imballaggi di plastica riutilizzabili, che generano un circolo virtuoso per la logistica del fresco, all’insegna della sostenibilità ambientale e dell’economia circolare.


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